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La favola antica.

America. Anni ’50. Fra i racconti per bambini di maggior successo ve ne era uno che narrava la storia di Toodle, una piccola locomotiva che a scuola riceve due insegnamenti fondamentali.

Il primo è quello che deve sempre fermarsi quando vede una bandiera rossa, il secondo, che non deve mai uscire dalle rotaie. Il giorno che Toodle dimostrerà di aver fatto propri queste due regole, potrà diventare un super treno espresso.

Toodle, in prima battuta, riesce ad essere diligente ma, ben presto, scopre quanto sia divertente uscire dai binari per raccogliere i fiori: la sua esuberanza viene ben presto scoperta dalle altre locomotive le quali decidono di mettere in atto delle strategie per costringere la piccola locomotiva a rimanere sui binari.

Un giorno che Toodle decide di fare la sua solita “scappatella” fuori dai binari, si trova davanti una bandiera rossa e, avendo appreso tempo addietro che di fronte ad una bandiera rossa deve fermarsi, decide quindi di indietreggiare e cambiare direzione. Ovunque lei decidesse di andare trovava però davanti a sé una bandiera rossa che le bloccava la strada. Presa da panico torna quindi sui binari dove, invece, nessuna bandiera le ostacolava la strada, davanti a sé la luce verde sinonimo di via libera.

Toodle capisce quindi che l’unica comportamento giusto da tenere sia quello di rimanere ben radicata sui binari, di non provare mai più a disobbedire e questo suo nuovo atteggiamento venne accolto con enorme giubilo da parte della comunità delle locomotive.

Perché ho pensato che fosse utile raccontare questa vecchia storia per bambini? Bè, i motivi sono molteplici ma credo che soprattutto uno sia degno di particolare attenzione. Già a metà del secolo scorso, esisteva una sorta di progetto, un indottrinamento ben architettato basato sul presupposto che necessariamente all’Uomo dovesse esser ben indicata la strada da percorrere che, chiaramente, viene descritta come l’unica sicura. Ma, percorrere sempre e soltanto i binari indicati significa perdere la propria libertà, il proprio giudizio, il libero arbitrio.

Contrariamente, uscire dai binari, esattamente come fa Toodle, significa non allinearsi, significa non rispondere in modo adeguato alle aspettative della società, significa contrastare un’omologazione che è assolutamente prevista nella società capitalista che pone, come principale obiettivo, quello dello sviluppo. Come se non bastasse, lo scopo ultima della favola è quello di insegnare ai bambini che rimanere sui binari è l’unico modo per raggiungere il successo, avere l’approvazione della comunità e perfino, per quanto possa essere assurdo, raggiungere la libertà che, naturalmente, non è libertà, ma l’illusione della libertà.

Breve didascalia tratta dal libro “Ma se fosse vero?”, il coraggio di scegliere.

Infine una riflessione. Quando la società deve far passare un concetto, un’idea, un pensiero, lo fa quasi sempre partendo dai bambini. Lavora su di loro in modo da creare i presupposti per arrivare agli scopi prefissati nel giro di poco tempo. I bambini vengono indottrinati in modo da renderli dei perfetti schiavi, uomini e donne allineate al pensiero dominante, futuri uomini e donne che non daranno alcun problema e ben sapranno comportarsi quando sarà chiesto loro cosa fare e come comportarsi.

Vi sembra che la favola di Toodle possa essere contemporanea? Trovate delle analogie con la situazione attuale?

Uscire dai binari non è solo più soddisfacente è forse l’unico modo per poter vivere dignitosamente, per raggiungere i propri sogni, per vivere felici, sempre e soltanto nel rispetto degli altri.

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