Parco, scivolo. Gaia e Iacopo provano a percorrerlo in senso opposto, li osservo da lontano con Giulia. Provano una, due tre, cinque, dieci volte. Troppo ripido, non riescono ad arrivare in cima. Mi alzo, vado loro incontro.
“se ripetete in continuazione la solita cosa, sempre nel solito modo e non viene, potrete continuare all’infinito… Molto probabilmente non ci riuscirete mai ma questo non vuol dire che non siete in grado di arrivare in cima allo scivolo”. Mi guardano e chiedono cosa potrebbero fare. Non do loro la soluzione, li chiedo di pensare e trovare un modo diverso.
Gaia si leva le scarpe, i calzini, prende la rincorsa ed al primo tentativo raggiunge la cima dello scivolo. Iacopo la imita e raggiunge anche lui il suo obiettivo.
Credo che insegnare ai bimbi a trovare soluzioni diverse a problemi ricorrenti sia un gran modo non solo per farli crescere, non solo per insegnare loro a pensare in modo diverso ma per far acquisire loro autostima e voglia di non mollare. Ci provo coi pazienti, spesso ci riesco, il problema non è solo il cibo ma come ti poni nei confronti del cibo. Chi capisce ‘sta cosa poi é in grado di estendere la propria consapevolezza ad altri campi. Il problema non è quindi la vita, ma come ti poni nei suoi confronti… Sembra facile, ma il 99% delle persone è inconsapevole che il 90% delle scelte che fa non sono frutto di ragionamento conscio ma di indottrinamento, di schemi mentali, di memi e tutto ciò viene formattato nel nostro subconscio nei primi anni di vita.
Sapevatelo